Discover Biella,
la guida turistica del Biellese

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Descrizione

L'edificio che ospita l'albergo-ristorante della Rosa Bianca è situato all'inizio di Piedicavallo, subito prima della diramazione della strada provinciale per la frazione di Montesinaro, sulla via principale, in posizione aperta e soleggiata. Il locale si compone di tre piani e possiede le caratteristiche tipiche delle antiche case rurali dell'Alta Valle del Cervo: gli spessi muri in pietra, il tetto in "lose", e al primo e al secondo piano ha conservato, in facciata, i caratteristici balconi in pietra. La storia della Rosa Bianca, uno dei più antichi locali del Biellese, inizia nel 1856, quando viene aperta un’osteria: all’interno dell’albergo è ancora affissa al muro la prima licenza, intestata a Pietro Peraldo fu Michele. Egli, come molti altri uomini della Valle Cervo, era uno scalpellino, quindi fuori casa a lavorare la pietra per parecchi mesi l’anno; le donne della famiglia erano per mesi agli alpeggi con le mucche: l’osteria era mandata avanti dalla moglie. Durante quegli anni l’osteria è frequentata solamente gli uomini del paese e da chi va in montagna, a causa del fatto che non era ancora stata costruita la strada carrozzabile che conduce al fondovalle. Nel mentre l’osteria si amplia e diventa anche rivendita di tabacco. Nel 1884 la conduzione passa alla figlia di Pietro Peraldo, Glondina, la quale espande l’originaria osteria facendola diventare locanda, ancora senza il nome “Rosa Bianca” che la caratterizzerà successivamente. Iniziano dunque a esserci le prime stanze dove alloggiare le persone; continua l’attività dell’osteria, in cui si ritrovano gli uomini del paese. Il grande cambiamento avviene nei primi anni del Novecento quando viene costruita la strada carrozzabile che unisce Piedicavallo agli altri paesi della valle e a Biella: inizia a crescere pian piano il turismo. Sempre in quegli anni, quando la strada deve essere ancora completata, Glondina Peraldo vede una pianta di rosa bianca cresciuta lì accanto: il nome della locanda viene così trovato. Nel 1947 l’attività passa alla figlia Annina, la quale la terrà per una ventina d’anni; nel 1968 la gestione va al figlio Piero Janutolo, che gestisce la locanda, divenuta nel frattempo albergo, assieme alla moglie Italina Antonacci. Nei primi anni del Novanta il locale va alla figlia, la quale lo gestisce tutt’ora, e che potrete trovare ad accogliervi. La storia della “Rosa Bianca” va così avanti, con la stessa famiglia, dal lontano 1856. L'albergo è dotato di dieci tranquille e confortevoli camere, con arredamento rustico e pavimento in legno; tutte con servizi e televisione, alcune con balcone. Il ristorate della Rosa Bianca dispone per i suoi clienti due accoglienti sale, con arredamento rustico e caldo di montagna in cui potrete gustare, in un' atmosfera intima, una cucina casalinga semplice e curata con le specialitità biellesi e piemontesi. A seconda delle stagioni troverete piatti tipici della Valle Cervo che si uniscono a quelli della tradizione biellese e piemontese. Tra le specialità: antipasti caldi; polenta e “moja”, tipico piatto originario delle valli Oropa e Cervo, morbida crema di mais cotta a lungo nel paiolo, a cui viene aggiunta toma di montagna fusa, secondo un’antica ricetta valligiana; la bagna cauda,uno dei piatti più tradizionali del Piemonte, e cioè una salsa molto adatta da gustare nel periodo invernale, cotta in un tegame di cotto, in cui intingere verdure di stagione, nel biellese si personalizza con l'impiego di olio di noci anziché d’oliva. Nel periodo primaverile vengono proposti ris e “malastre” (le malastre sono violette del pensiero selvatiche) e ris e “barcuj”, due risotti con erbe di montagna. Inoltre potete trovare la birra menabrea, originaria di Biella, la quale è considerata la migliore del mondo di tipo Lager.


CIR 096044-ALB-00001

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