Come si può continuare la propria vita mentre, altrove, un popolo viene bombardato ogni giorno?
Come affrontare un’indifferenza sociale di tale portata?
È uscito in tutte le librerie e online, anche in formato digitale, Good Morning, Palestine di Paolo
Naldini, il primo romanzo del direttore di Cittadellarte, edito da Capponi, che si pone come un
viaggio nella coscienza e nel senso di colpa rispetto alla propria passività davanti alla storia,
nella disarmante normalità con cui si convive con l’ingiustizia. L’autore racconta l’ossessione di un
insegnante di scuola media, Sebastiano, travolto da una crisi morale e sentimentale, alimentata
dall’impotenza provata per il genocidio del popolo palestinese e da un amore - irrazionale in ogni sua
forma, ma linfa di ogni sua azione - verso una cantante “conosciuta”, o meglio ascoltata, su YouTube.
Good Morning, Palestine è un grido, ma anche un diario intimo che diventa pubblico: il protagonista,
in un dialogo costante e provocatorio con il proprio grillo parlante interiore, decide di mettersi in
cammino verso Gerusalemme accompagnato soltanto dal suo barboncino, Leone. Una marcia
interiore prima che geografica, verso l’idea di un domani diverso. Fra realtà e delirio, amore e
desiderio, Good Morning, Palestine dispiega una lenta perdita di equilibrio – ritrovato? – prima
solitario, poi collettivo.


ENG